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Inserito il 09 gennaio 2009 alle 18:49:09 da webmaster.

Sezione: SAN SEVERINO LUCANO
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SAN SEVERINO LUCANO

San Severino Lucano è un comune di 1.769 abitanti della provincia di Potenza, nel Parco Nazionale del Pollino.

Il Paese  Lo stemma  La Madonna del Pollino



San Severino Lucano
San Severino Lucano - Bandiera     San Severino Lucano - Stemma
       
Stato: bandiera Italia
Regione: Basilicata
Provincia: stemma Potenza
Coordinate: 40°1′0″N 16°8′0″E / 40.01667, 16.13333Coordinate: 40°1′0″N 16°8′0″E / 40.01667, 16.13333
Altitudine: 877 m s.l.m.
Superficie: 61 km²
Abitanti:
1.769 05-2008
Densità: 31 ab./km²
Frazioni: Salice, Frida, Mezzana, Cropani, Peschiera 
Comuni contigui: Chiaromonte, Episcopia, Fardella, Francavilla in Sinni, Terranova di Pollino, Viggianello
CAP: 85030
Pref. telefonico: 0973
Codice ISTAT: 076078
Codice catasto: I157 
Santo patrono: San Pietro 
Giorno festivo: 7 aprile 

Sito istituzionale
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Geografia 

Questo comune, insieme alle sue frazioni, segna l'ingresso al cuore del Massiccio del Pollino sul versante nord-est, in una posizione particolarmente felice per la presenza di numerosi corsi d'acqua, il principale dei quali è il torrente Frido, dalle cui sorgenti, nella omonima valle sormontata dalla rupe su cui sorge il Santuario della Madonna del Pollino, prende origine l'acquedotto che porta lo stesso nome. A valle delle sorgenti il fiume si arricchisce nuovamente di acque, grazie all'apporto dei numerosissimi rivoli ad esso affluenti, fino all'intersezione, pochi chilometri a valle del paese, con il Torrente Peschiera che attraversa il bellissimo Bosco Magnano, stupenda zona ricca di vegetazione e di acque cristalline, dove pare sia tuttora presente la lontra.


Storia 

Il territorio appartenne al feudo dei San Severino da cui prese il nome. Il primo nucleo abitato sorse intorno al XV secolo, ed è da mettere in relazione all'espansione della colonizzazione agricola promossa dall'Abbazia del Sagittario. Nel 1806 San Severino, che fino a quel momento apparteneva al territorio di Chiaromonte, a seguito del nuovo ordinamento napoleonico, s'istituì in Comune e nel 1820 si aggiunse la specificazione di Lucano. Dopo l'Unità d'Italia (1860) il brigantaggio fu molto attivo nel territorio comunale; era favorito, come d'altronde nell'intero comprensorio del Pollino, da montagne impervie, mancanza di infrastrutture e strade. Molti i toponimi che ci ricordano tale fenomeno (come il Fosso del Brigante), ma soprattutto è ricordata la figura del Capitano Iannarelli che compì stragi ed esecuzioni anche di civili. Di lui si conservano numerose memorie: la casa che abitò in paese e il mulino segheria in località Mezzana.


Cenni Urbanistici 

Per la sua recente storia il centro di San Severino non ha importanti emergenze architettoniche, ad esclusione dell'Abbazia del Sagittario, che si trova nel territorio di Chiaromonte. Il tessuto urbano del centro storico sviluppatosi in maniera spontanea, privilegia la formazione a schiera, allineata lungo l'asse viario principale. Al centro del paese sorge la chiesa Madre, dedicata a Maria Santissima degli Angeli, probabilmente risalente al primo nucleo abitato, che attualmente mantiene l'impianto settecentesco. Nella parte alta del paese sorge la chiesa di San Vincenzo, da poco riaperta al culto dopo il restauro. Incamminandosi nel centro storico si trovano bei portali lapidei della seconda metà del XIX secolo, e palazzotti dello stesso periodo, nonché i caratteristici vicoli dei centri montani. Da non perdersi é la visita delle tre fontane, nella parte bassa del paese, che sono state recentemente riattivate e una ben restaurata. Il territorio offre attrattive naturalistiche, ma anche di archeologia industriale come i mulini. Spettacolare la visione di Bosco Magnano per chi proviene dalla Valle del Sinni, e i corsi dei torrenti Peschiera e Frido. Superato il paese e proseguendo verso sud si giunge alla frazione di Mezzana, suddivisa in quattro borghi; continuando si arriva al santuario della Madonna del Pollino che sorge su uno sperone roccioso in posizione panoramica su tutta la valle del Frido. L'assenza di smog e di grandi centri fa sì che sul territorio comunale sia possibile l'osservazione degli astri in modo ottimale, tanto che il comune di San Severino Lucano è stato definito dagli astrofili "il paese delle stelle".


Folklore 

Legato alla civiltà contadina, fondamenta della società lucana. In tutto il territorio si riescono a mantenere vive molte manifestazioni caratteristiche e significative, dalle più frequenti di tutti i giorni in famiglia a quelle di pubblico interesse che coinvolgono l'intera comunità. Tra le ricorrenze popolari più importanti citiamo:

  • il carnevale con le maschere locali e il suono tipico del "cupi-cupi", oltre a canti e balli emblema della festa;
  • la festa di "pirtusavutt" (spillatura delle botti di vino) l'8 dicembre, è una gradita occasione per incontrarsi nelle cantine ad assaporare il vino novello;
  • la domenica dopo Pasqua è dedicata ai festeggiamenti in onore di San Francesco, a Cropani, festa che unisce riti cristiani a riti pagani: si celebra il rito antichissimo del "matrimonio tra gli alberi", un evento che nasce dal contatto con la natura e affonda le proprie radici in una storia fatta in gran parte di simboli e di riti propiziatori.
  • Senza ombra di dubbio, però, l'apice del folklore sanseverinese, è rappresentato dalla festa della Madonna del Pollino.

È una celebrazione che, in tre momenti diversi dell'anno, coinvolge, non solo gli abitanti del posto e dei paesi vicini, ma anche migliaia di fedeli, devoti alla Madonna, provenienti dalla Calabria. Sia nell'ascesa al monte (il Santuario si erge a quota 1537 m s.l.m.) nella prima domenica di giugno che nella discesa a San Severino Lucano nella seconda domenica di settembre, la processione che si snoda lungo le tortuose e ripide strade del Pollino è accompagnata da costumi tradizionali, concerti spontanei (pastorali con zampogne, cornamuse, organetti): un vero e proprio "ritorno alle origini" che si ripete puntualmente ogni anno.

La festa vera e propria si tiene il primo venerdì e sabato di luglio. Nella notte tra il venerdì e il sabato ci si sistema alla meglio in baracche o in tenda, al sabato, dopo la messa, davanti il sagrato si tiene il rito (pagano) più bello: l'incanto. La statua della Madonna viene "messa all'asta" e il paese aggiudicatario avrà l'onore, non solo di portare in processione la Madonna, ma per un periodo dell'anno ospiterà in una propria chiesa la statua stessa.

  • Tra le manifestazioni di tradizione più recente si annovera il Pollino Music Festival, uno degli eventi musicali più attesi e seguiti del Sud Italia, che si svolge in questo paese ogni anno in agosto.


Chiese 

Nel centro del paese sono presenti due Chiese principali oltre a due piccole cappelle. La Chiesa Madre, nella piazza Marconi, è dedicata a Maria SS degli Angeli e probabilmente risale al primo nucleo abitato. Attualmente mantiene l'impianto settecentesco. Nella parte alta del paese, sorge la chiesa di San Vincenzo. L'edificio sacro conserva la struttura originaria, soprattutto nella facciata. All'interno è presente un crocifisso ligneo del 1500. Le due cappelle minori, non aperte al culto, testimoniano della enorme devozione degli abitanti sanseverinesi.

  • A Cropani, troviamo la chiesa di recente costruzione, dedicata a San Francesco da Paola.
  • A Mezzana la Cappella della Madonna dell'Abbondanza.
  • A Villaneto la Cappella della Madonna del Carmine.
  • A quota 1537 m s.l.m. si erge il santuario della Madonna del Pollino, restaurato di recente e dotato, inoltre, di una Casa del pellegrino per accogliere i fedeli in visita, con gruppi organizzati, in occasione delle principali celebrazioni religiose. Verso l'estremità della rupe che guarda verso la valle del Frido in direzione di Mezzana è stata recentemente posizionata una biancheggiante statua del Cristo a braccia aperte, che ricorda quella più famosa e antica che sovrasta la costa a picco di Maratea, visibile in lontananza da molti punti della vallata sottostante.

Di grande pregio naturalistico è il grande acero dal tronco semicavo, che si dice di età millenaria, che si staglia a pochi metri della facciata del santuario, sulla sinistra entrando nella chiesa, simbolo, tra l'altro, della perenne devozione della popolazione del posto.


Musei 

A San Severino Lucano,c'è il "Museo della civiltà contadina" , realizzato dal prof. Tommaso Dattoli. Si trova all'ingresso del paese nel corso Garibaldi. Con molta cura e dedizione, il prof. Dattoli, ha conservato nel tempo antichi oggetti provenienti dalla civiltà contadina ed oggi li mostra ai numerosissimi ospiti che possono osservare e capire l'uso degli oggetti stessi. Aperto tutto l'anno. Museo della civilità artigiana a Mezzana. Da segnalare, inoltre, in tutto il mese di agosto, le "Botteghe Artigiane" a Mezzana, un vero e proprio museo che si snoda nel bellissimo borgo, e che mette in mostra strumenti, attrezzi da lavoro, materiali, tipici di un artigianato locale che oggi non esiste più.


Gastronomia 

A San Severino Lucano sono ancora vive le tradizioni che mantengono inalterate da anni le numerose specialità della cucina locale, legata ai sapori di un'arte "povera" e genuina che ben si concilia con l'armonia della montagna. Qui ogni prelibatezza assume caratteri unici per gusto e autenticità. Nel mese di agosto, la Pro Loco del Pollino di San Severino Lucano, promuove un itinerario gastronomico, lungo i vicoli de paese, che ha l'intento di far rivivere e degustare agli ospiti e anche agli stessi sanseverinesi, tutti i piatti tipici realizzati seguendo le ricette più antiche.

L'evento per eccellenza, atteso per un anno intero, è una vera e propria "festa" che si tiene quando, nei mesi invernali, si ammazza il maiale (u puorc'); il maiale rappresenta l'elemento basilare della cucina locale. Si preparano: salsicce, soppressate, prosciutti, capicolli, frittuli e il tipico dolce al "sanguinaccio".

Tra le numerose specialità segnaliamo tra i primi piatti: - I "rascatieddi": orecchiette fatte a mano. - "Lagane e fasul'": tagliatelle e fagioli. - "Pasta ca muddrica": pasta a mano con mollica di pane agli aromi. - "Rucculi". pasta a mano realizzata con "u firriett'" Per quanto concerne la carne, naturale con animali allo stato brado che pascolano nei pianori del Pollino, segnaliamo il capretto al forno, agnelli e vitelli alla brace. Inoltre specialità assolute sono le "mazzacorde" (interiora con aglio,prezzemolo e peperoncino), il "suffritto" (fegato e interiora varie al sugo). Rinomati anche i formaggi degli allevamenti del Pollino, genuini e ottimi per qualità: pecorino, caciocavallo, ricotta fresca, "caso quagghino". Da ricordare anche i vini locali, senza conservanti e specialità quali "cannariculi", "cauzun' chi vete", currieddi" e "cicirata".


Cenni sul Parco Nazionale del Pollino 

Province interessate : Potenza, Matera e Cosenza Comuni : 56, di cui 24 in Lucania e 32 in Calabria Superficie : circa 196.000 ettari Istituzione : D.P.R. 15/11/1993 Sede amministrativa : Rotonda (Pz) Descrizione fisica : territorio montuoso che comprende tre sistemi principali di rilievi (il massiccio del Pollino, i monti dell'Orsomarso e il monte Alpi). Maggiori cime : Serra Dolcedorme (2.267 mt.); Monte Pollino (2.248 mt.); Serra del Prete (2.180 mt.); Serra delle Ciavole (2.130 mt.); Serra di Crispo (2.053 mt.) Geologia : l'impalcatura centrale del massiccio è costituita da rocce calcareo-dolomitica è affiancata da formazioni rocciose originatesi per accumulo di sedimenti sui fondali marini (flysch in cui si alternano argille, marne, arenarie, argilliti ecc.). Paleontologia : i fossili sono numerosi ed interessanti; visibili sono le rudiste molluschi marini vissuti fino a 60 milioni di anni fa, mentre nella valle del Mercure è stato rinvenuto lo scheletro di un elefante (elephas antiquus italicus). Storia, cultura e arte : l'area del Pollino fu frequentata fin dal Paleolitico; In epoche successive vi fu un continuo avvicendamento di colonizzatori e conquistatori di diversa provenienza. La grotta del Romito (abitata 11.000 anni fa) è un importante sito preistorico (Papasidero), dove all'ingresso della grotta è inciso nella roccia la sagoma di un Uro (Bos primigenius). Tra i monumenti possiamo citare il castello aragonese di Castrovillari, il castello di Isabella Morra a Valsinni e il centro storico di Laino Castello (paese completamente abbandonato); mentre molto suggestivi sono i luoghi di culto come la chiesa di S. Maria di Costantinopoli a Papasidero, il santuario delle cappelle a Laino Borgo, il santuario delle Armi a Cerchiara di Calabria e il santuario della Madonna del Pollino nel comune di San Severino Lucano. Nel territorio del Parco sono presenti comunità di origine albanese che hanno conservato lingua, riti, usi e costumi della propria terra di origine. Flora : nel vasto territorio del Parco si sviluppano diverse associazioni vegetali legate alla variabilità di alcuni fattori ambientali come la natura del suolo, il clima e l'altitudine e i versanti. Dal basso verso l'alto si susseguono diverse fasce di vegetazione; la macchia mediterranea è maggiormente presente nelle zone più calde, mentre salendo di quota la vegetazione è costituita da querceti, castagneti aceri e carpini, ecc. Raggiungendo quote intorno ai 1.200 mt. la vegetazione è dominata dal faggio che in alcuni versanti è misto ad abete bianco. Il Pino Loricato vive al di sopra della fascia vegetazionale con una crescita molto lenta adattata a qualsiasi condizione climatica; essendo la specie più importante dell'area del Pollino è stato scelto come simbolo del Parco. La fioritura primaverile offre agli occhi uno spettacolo di una bellezza indescrivibile; tra le tante specie citiamo: la genziana, il narcisio, la peonia (molto rara), le orchidee, campanule del Pollino, ecc. Fauna : all'interno del territorio diverse sono le specie che, grazie alla vastità dell'area, sono riuscite a trovare un habitat ideale. Tra i mammiferi più rari possiamo citare il gatto selvatico, il lupo, la lontra, il capriolo e il cervo reintrodotto da poco. Mentre tra i rapaci, oltre alla poiana e al nibbio, è presente l'aquila reale; tra i volatili merita un'attenzione particolare il picchio nero. Fiumi e torrenti : il territorio del parco è attraversato da diversi fiumi e torrenti, che nel corso del tempo hanno scavato ampie vallate e gole profonde. tra i più importanti il Sinni che ha come affluenti il Frido e il Peschiera, il Sarmento, il Canyon del Raganello, il Mercure che da Laino prende il nome di Lao (dove si può fare rafting) ed ha come affluente l'Argentino. Nel passato il territorio del Parco era ricco di mulini ad acqua, alcuni dei quali, sono ancora ben conservati.


Trasporti 

Per raggiungere San Severino Lucano in auto Dall'autostrada A3 "Salerno - Reggio Calabria" : uscita Lauria Nord, proseguire sulla SS 653 "Sinnica", uscita "Valle Frida", immettersi sulla SP 4 del Pollino in direzione San Severino Lucano per 15 Km circa.

Dalla SS 106 "Jonica" : all'altezza di Policoro (Mt) immettersi sulla SS 653 "Sinnica", proseguire in direzione "Senise"; uscita "Valle Frida", immettersi sulla SP 4 del Pollino in direzione San Severino Lucano per 15 Km circa.

in treno In treno: Sia se si scenda a Sapri (SA) che a Policoro (MT) è possibile trovare coincidenze via Senise, in pulmann.

in pullman Collegamenti giornalieri da e per Roma, Napoli, Salerno, Potenza

in aereo Scali aeroportuali più vicini al centro lucano: Aeroporto di Bari "Palese" - Napoli "Capodichino" - Lamezia Terme


Evoluzione demografica 

Abitanti censiti



Amministrazione comunale 

Centralino del comune: 0973 576132
Posta elettronica: non_disponibile


 
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