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COLOBRARO
Colobraro è un comune di 1.439 abitanti[1] della provincia di Matera. È un centro agricolo dell'Appennino lucano nella valle del fiume Sinni.
Geografia
Sorge sulle pendici meridionali del Monte Calvario (777 m s.l.m.), arroccato su uno sprone dal quale domina da sinistra un ampio tratto della valle.
Il paese si trova nei pressi della Strada Statale 653 della Valle del Sinni (che collega Policoro a Lauria) e non lontano dal bacino artificiale formato dalla diga in terra (la più grande in Europa) costruita sul fiume Sinni tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta in prossimita della "stretta di Monte Cotugno" e da cui prende il nome di Lago di Monte Cotugno.
Storia
Cenni storici ed artistici
Antico centro basiliano, appartenne alla Badia di Santa Maria di Cersosimo di cui seguì le sorti fino al secolo XII. Posseduto per breve tempo dal conte Bertaimo d'Andria, passò ai Conti di Chiaromonte e da questi, nel 1319, ai Sanseverino di Tricarico. Assegnato a metà del secolo XIV ai Poderico, fu successivamente dei Pignatelli, dei Carafa (principi dal 1617) ed infine dei Donnaperna. La parrocchiale conserva un trittico (Madonna col Bambino) del secolo XIV; nella chiesa dei Francescani vi sono ricchi altari in marmo policromo.
Il "paese senza nome"
Nei paesi vicini, il paese è chiamato anche, in modo scaramantico più che dispregiativo, "Quel paese" (in dialetto lucano: Chillu paise); ciò a causa della presunta innominabilità della parola "Colobraro" per la credenza superstiziosa che la semplice evocazione del nome porti sfortuna. Pare accertato[2] che tale innominabilità risalga ad un aneddoto risalente a prima della seconda guerra mondiale. L'allora podestà di allora (carica istituzionale equivalente a quella odierna di sindaco) don Biagio Virgilio, avvocato di grande cultura e persona molto nota alla fine di una sua affermazione avrebbe detto qualcosa del tipo: "Se non dico la verità, che possa cadere questo candelabro". A quanto pare in seguito il candelabro sarebbe caduto davvero.
Ovviamente tutto ciò fa parte solo della superstizione locale collegata al forte radicamento popolare del rito della magia. Ciò attiro il famoso antropologo Ernesto de Martino nel 1952 (dal 29 settembre al 29 ottobre) e successivamente nel 1954 (tra l'8 e il 14 agosto). Insomma una questione dell'antropologia e non della magia.
Demografia
Abitanti censiti
Cultura
La mostra di arte contadina
Dal 2007 nei locali delle ex scuole medie è aperta al pubblico la Mostra dell'Arte Contadina, organizzata per i primi due anni dalle scuole di Colobraro e aperta tutte le estati, e curata dal maestro Rocco Modarelli e da Pasquale Troccoli. Inoltre sono esposti alcuni quadri del noto artista Luca Celano (di origini Colobraresi), le poesie di Antonio Bruno e le sculture di Nicola Iannarelli.
La mostra Fotografica
La mostra fotogragfica è aperta nei locali delle ex scuole medie in cui sono contenute le fotografie storiche di Colobraro.
Amministrazione comunale
Centralino del comune: 0835 841016
Posta elettronica: comunecolobraro@rete.basilicata.it
Economia
Modeste le risorse agricole (frutta, foraggi, olive e uva) e dell'allevamento (ovini e lavorazione dei formaggi).
Note
- ^ Dato Istat al marzo 2008.
- ^ Articolo de "La Stampa" su Colobraro paese senza nome.
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