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Inserito il 09 gennaio 2009 alle 18:49:09 da webmaster.

Sezione: COLOBRARO
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COLOBRARO

Colobraro è un comune di 1.439 abitanti[1] della provincia di Matera. È un centro agricolo dell'Appennino lucano nella valle del fiume Sinni.

Il Paese  Lo stemma  Il Castello


Colobraro
Panorama di Colobraro
      Colobraro - Stemma
       
Stato: bandiera Italia
Regione: Basilicata
Provincia: stemma Matera
Coordinate: 40°11′0″N 16°26′0″E / 40.18333, 16.43333Coordinate: 40°11′0″N 16°26′0″E / 40.18333, 16.43333
Altitudine: 666 m s.l.m.
Superficie: 65,91 km²
Abitanti:
1.439 03-2008
Densità: 24 ab./km²
Comuni contigui: Noepoli (PZ), Rotondella, Sant'Arcangelo (PZ), Senise (PZ), Tursi, Valsinni
CAP: 75021
Pref. telefonico: 0835
Codice ISTAT: 077006
Codice catasto: C888 
Nome abitanti: colobraresi 
Santo patrono: San Nicola 
Giorno festivo: 7 aprile 

Sito istituzionale
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Geografia 

Sorge sulle pendici meridionali del Monte Calvario (777 m s.l.m.), arroccato su uno sprone dal quale domina da sinistra un ampio tratto della valle.
Il paese si trova nei pressi della Strada Statale 653 della Valle del Sinni (che collega Policoro a Lauria) e non lontano dal bacino artificiale formato dalla diga in terra (la più grande in Europa) costruita sul fiume Sinni tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta in prossimita della "stretta di Monte Cotugno" e da cui prende il nome di Lago di Monte Cotugno.


Storia 

Cenni storici ed artistici 

Antico centro basiliano, appartenne alla Badia di Santa Maria di Cersosimo di cui seguì le sorti fino al secolo XII. Posseduto per breve tempo dal conte Bertaimo d'Andria, passò ai Conti di Chiaromonte e da questi, nel 1319, ai Sanseverino di Tricarico. Assegnato a metà del secolo XIV ai Poderico, fu successivamente dei Pignatelli, dei Carafa (principi dal 1617) ed infine dei Donnaperna. La parrocchiale conserva un trittico (Madonna col Bambino) del secolo XIV; nella chiesa dei Francescani vi sono ricchi altari in marmo policromo.

Il "paese senza nome" 

Nei paesi vicini, il paese è chiamato anche, in modo scaramantico più che dispregiativo, "Quel paese" (in dialetto lucano: Chillu paise); ciò a causa della presunta innominabilità della parola "Colobraro" per la credenza superstiziosa che la semplice evocazione del nome porti sfortuna. Pare accertato[2] che tale innominabilità risalga ad un aneddoto risalente a prima della seconda guerra mondiale. L'allora podestà di allora (carica istituzionale equivalente a quella odierna di sindaco) don Biagio Virgilio, avvocato di grande cultura e persona molto nota alla fine di una sua affermazione avrebbe detto qualcosa del tipo: "Se non dico la verità, che possa cadere questo candelabro". A quanto pare in seguito il candelabro sarebbe caduto davvero.

Ovviamente tutto ciò fa parte solo della superstizione locale collegata al forte radicamento popolare del rito della magia. Ciò attiro il famoso antropologo Ernesto de Martino nel 1952 (dal 29 settembre al 29 ottobre) e successivamente nel 1954 (tra l'8 e il 14 agosto). Insomma una questione dell'antropologia e non della magia.


Demografia 

Abitanti censiti



Cultura 

La mostra di arte contadina 

Dal 2007 nei locali delle ex scuole medie è aperta al pubblico la Mostra dell'Arte Contadina, organizzata per i primi due anni dalle scuole di Colobraro e aperta tutte le estati, e curata dal maestro Rocco Modarelli e da Pasquale Troccoli. Inoltre sono esposti alcuni quadri del noto artista Luca Celano (di origini Colobraresi), le poesie di Antonio Bruno e le sculture di Nicola Iannarelli. File:Mostracontadina.jpg


La mostra Fotografica
 

La mostra fotogragfica è aperta nei locali delle ex scuole medie in cui sono contenute le fotografie storiche di Colobraro.


Amministrazione comunale 

Centralino del comune: 0835 841016
Posta elettronica: comunecolobraro@rete.basilicata.it


Economia 

Modeste le risorse agricole (frutta, foraggi, olive e uva) e dell'allevamento (ovini e lavorazione dei formaggi).


Note 

  1. ^ Dato Istat al marzo 2008.
  2. ^ Articolo de "La Stampa" su Colobraro paese senza nome.

 
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